I
*
alcune, nella scuderia delle cose, partono e arrivano
a perdifiato. queste diremo a rotta di collo
o altrimenti a precipizio, a piè sospinto, o ancora
cose di buona lena, e non conoscono
che un vuoto, uno, a vario titolo.
le restanti non offrono
che il cappuccio di medusa,
la cuffia cerata, l'astuccio
di pongo: per questo dette
cose a tenuta stagna, o ancóra
a impacco,
una camomilla.
*
anche l'occhio è una spora,
un impiastro: se non lo credi
frugalo, affettalo con buon giudizio,
fanne una porzione, un pannello, fanne
oggetto di studio accurato, passalo
per il collo di un alambicco,
fanne un ping pong,
un flipper.
II
*
ora invece tutte quante le cose, in punta di piedi,
stirano il muscolo, la macchia fibrosa, al fondo
- e il pistone, a tutto spiano
si mostrano
per come sono: snodabili, convinte alla torsione
questa medesima stanza
non fa resistenza, si imbarca di proposito, rivolge l'elastico,
il sangue in panne - col mento arriva un palmo
avanti alle ginocchia - escogita una fionda, uno stretching.
*
(se il mondo non fosse elastico
si sarebbe accartocciato
in un dolore di stomaco)
(un'altalena di calci)
*
noi, da calotta a calotta, spaccati
lungo la fessura, come uova di cioccolato
custodiamo un caucciu, un nastrino,
un amuleto da niente, da scemi.
III
*
quanta acqua hai totalizzato?
acqua abbastanza, specie dalla spaccatura del bregma. bei testi, Manuel
RispondiElimina(ciao e grazie, fabio,) dove zampilla la testa. chiunque abbia idea dell'acqua si faccia avanti, perché qui si brancola nel buio. per votare chiamate il numero in sovrimpressione. digitate 1 per acqua: si fa; digitate 2 per acqua: mica tanto; digitate 3 per aguero-juve: si fa pure questo.
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