cosa vuol dire capienza se non taglio di netto, se
non siamo dissimili da quelli dei treni, per la crunadi un bisogno che ancora si riflette nel buio
delle gallerie.
*
siamo come saremo e non c'è solo l'ora ad aspettarci,
con le mani senza dita, che si completano, aria
per le tue notti a terra, mentre le cose
danno addosso.
*
ed è collasso, infinito. noi non sappiamo a chi dare,
a che ricevere, se per necessità di avere,
i miei tempi, con calma, dai basta, così
li voglio ritenere.
*
abbiamo almeno qualcosa che ci veste, che ci basti
allora, senza la scusa di un giorno che non è
migliore, che non può percuotersi e
saltare fuori.
*
non buttare questa lettera, ogni notte certamente
è un occhio malriposto, che dà a vedersi
ma non sa cosa attorno lo riempia
di mancanza.
*
delazione, va e non mi vuole, ha avuto di tutto per
latitare, essere non dissimile alla storia
che non si dice, mai detta, inglobata,
tutta nella malattia.
*
si gira indietro, contenersi mentre salta, e scivola,
ora il colpo mi morde, sbatto, mi darò tregua,
e non c'è baleno, non c'è fulmine,
ma un'ora buona.
*
se è quella di piogge irrituali, deformanti, passano
da sole, vicine alla cattura, essere in due, nati
sopra alle facce mentre la banchina
si fa margine.
*
e noi al margine passiamo, le frontiere, e certe volte,
tu che qui stai di poco a lato, ma verso me,
nessuno ci becca, e pensare: tingere
tutto, più spoglio.
*
nella lista c'è ancora soltanto un fianco esposto, e tu
sei in grado, lo puoi donare, quindi salta,
scivola anche tu, stai a mani aperte,
adesso fai la prova.
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