cos’è quella cosa che se sta – immobile matrice – che permane squarciata in mezzo al ghiaccio – tiene una scia – riprende il largo – va a schiantarsi nuovamente – macerie che sorvolano un mare steso – appannato – ridotto a un filo che si estrae in superficie – come fa a restare sola – nell’alveo della propria noia – incapsulata – priva del guscio – dei flussi d’acqua costanti – al limite del rilievo – come denuncia scarto integrale – non somma che patisce l’intervallo o il calcolo – un collasso che rimane chiuso e limitato – penso a quanto ci limitano gli spazi – i metri delle incognite – il vertice che non conosco – penso a quanto si rimane con la fronte volta – alla distanza fra le due – considero con precisione le scie delle acque – che ora non sono più i flutti e nemmeno i fiumi rimasti intatti o dispersi – inviandosi segnali la notte – per accertarsi di consistere in acque – di poter volgersi verso – pregando un restauro dei flussi in direzione opposta – e se la somma precede l’altra somma – rimane minore o peggio uguale – costante – visibile soltanto al fondo – inghiotte sabbia di ogni tempo – crea un coagulo di stalattiti – oscilla verso l’alto – ed è così apparente la lesione – che rimane come sbrego nel suo esistere – contati gli sbalzi – nella certezza di un unico sistema indivisibile – ritorna intatta al proprio insieme vuoto – così una cosa impropria che rimane – torna a darci aiuto – svela il soffitto – la posizione della sorgente – la nostra abitudine a risalire in direzione contraria – quando è il verso a doverci preoccupare – che non si opponga al rumore – apparente e torrenziale – o al silenzio marino – ma che in definitiva continui a scorrere con la precisione della scia – prendendo il largo – verso i relitti dei fondali – nell’acqua stesa – resa piana – non più in grado di piegarsi – che di continuo scivola dalle mani ai pendii – questa pendenza che non si svela – che resta assente – per il solo fatto di risorgere
(testo presente nel fascicoletto TESTI NON ASSERTIVI – Libreria Popolare di via Tadino 18, Milano, 16 gennaio 2012, digicicl. in prop., diyfferx – m.g.)
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