martedì 30 ottobre 2012


daniele bellomi - s.n.r. 185 (iii)



volta, fase di visione della notte, intersezione nel lungo
della fibra, farsa esatta, modulata, siderale presa al punto
che si sposta verso il centro, struttura propria della nebula,
poi nebbia, calma indebolita, mai pronta a disconoscersi,
sintassi realizzata nelle cose, σύνταξις che mette a prova
il nervo più veloce, associa tutto ciò che porta ad arrow left,
momento per chi stacca la materia inerte, suolo percorso,
visto più volte dalla parte del visore; ripartire per contare
i soliti superstiti, conoscere il futuro per attrito, solo modo
che diverge in percezione, l'evento che passa dal bersaglio
al detonare, linea ed energia riaperta in quota, che stalla
e sgrana giorni chiusi in altri giorni, regesti per gli equanti,
epicicli al mezzo delle postazioni. non c'è mira, o quadro 
in prova a darsi avvio da solo, invalidando ciò che è vero;
terra che non trema, inverata, ridotta a calibri, cabrata,
collimata per come tocca a tutti, quando accade, per quanti
potrebbero chiamarla a riconoscersi nel padre: ordine
preso su di sé, tiro costante e decentrato, ora disposto
ad acquisire tutto, porta che si illumina, rimane, svolta
a cui non essere presenti, nulla che faccia male agli occhi.

venerdì 19 ottobre 2012


daniele bellomi - zero-risk bias mantra


se esiste un consenso è questione di onde, proprietà conduttive, abbassamenti di grado, quasi-particelle, presenza di forti impurità, variazioni di densità interna, simmetrie, accoppiamenti, meccanismi superconduttivi, temperature insensibili al segno, solidificazioni direzionali, vettori che prevedono un impiego orientato dei materiali, buste da inserire nel microonde, profondità che si auto-assegnano, si danno importanza da sole.

il rischio, se esiste, è un contributo magnetico, una lista di parametri nodali. per evitarlo è sufficiente conservare i campioni utilizzati, registrare i dati già acquisiti. ricordarsi di smaltire le provette, precisare le varie dipendenze, capire dove stanno le priorità, eliminare i dispensabili che percorrono i superfluidi.

quasi tutto viene coltivato, collaudato. non esiste un collegamento diretto per le associazioni uditive, le frequenze di risonanza. i campioni dell'eugenetica verranno montati su un palco mobile. il basso livello di rumorosità, durante la prova sperimentale, potrebbe consentire uno spostamento di frequenza verso il rosso. potremmo non essere in grado di stabilire valori per quasi niente.

lunedì 1 ottobre 2012


m.m. - 180 e rotti, sangue del; + esame

le cose e altre meraviglie


le cose sono ai piedi del letto, discorso indiretto – oppure le cose sono altrove, tra virgolette – le cose si dicono secche, di netto - senza esclamazione e senza domanda - non vanno a capo – le cose mute fanno la mutazione, quelle che suonano fanno una banda – tutte le altre, niente – le cose sono in minuscolo perché mai proprie - ma improprie: ciascuna cosa è contundente - si muovono oppure no, in branco o diversamente - più cose agiscono a testuggine, formazione catafratta - meno cose non importa, comunque entrano a spada tratta – caricano a testa bassa - e tiene banco, tra le cose, questa forza che le muove o le trattiene - una cosa che tu, mettiamo, o io, mettiamo, o qualcun altro, funziona, potrebbe pensare - un fatto che le precede, una cosa prima delle cose, che cede, si frattura e libera le seguenti cose (che non seguiranno) - e similmente le cose arretrate, la retroguardia, per creare un precedente_


le cose sono di sughero o di una lega inossidabile - ma allo stesso tempo - perciò una cosa è impermeabile e tuttavia non ha scampo - una cosa si muove sullo stesso piano, sempre - sta allo stesso modo, non conosce deviazione, tenta un varco tra le linee ma si infrange - senza alcuna alterazione - quando una cosa si spezza, non evade: rimane in posizione - (tra detonazione e denotazione) - le cose, è facile, esplodono - quelle che non esplodono, non hanno fretta: escono di taglio, con comodo, in un puro segno di baionetta - semplicemente, rientrano nel loro innesco, con la sola forza della linea, ma d'un tratto, d'un niente_

(occorre allora restare, protetti, nel punto dove gli oggetti rimarginano)_

alcune cose, col tempo, si danno spago, diventano oggetti – alcuni di questi oggetti (un tempo cose), sempre passando per la cruna di un ago, diventano tombe – (si distinguono perché inseparabili dalle loro ombre) - gli oggetti si dividono in due categorie, la forbice e la spillatrice - gli oggetti consistono perciò o nella distanza, o nella cicatrice_

(AVVISO_ la demolizione sarà controllata - sarà nel discorso - parola a frammentazione - durata senza parola)_