martedì 31 maggio 2011


elastomeri

si allunga sulla sua famiglia come a lavoro, le mani che toccano la scrivania. il suo lavoro c'entra per forza, con le sue caratteristiche di resistenza, svolto un sistema sociale appena concluso. parcheggia nella via in cui si trova la sede e niente di più. non ci vuole molto a dire che non si può fare a meno di non fare la stessa strada, e quello che lo riguarda ritiene tutto il creato in un quadro sintetico: ora non ci vuole più niente per essere solo un problema, una cosa che si risolve adesso come un dopo. con la stessa intensità di corrente si svolgono le prove di tensione insieme a esperti del settore aziendale dedicato; tortura, equilibrio, ma si tratta di un fenomeno complesso, che solo un uomo ha saputo sfruttare al meglio, senza condizioni di resa, un'ultima salute, in sicurezza. se il materiale regge, si può plasmare con calma tutto il resto.

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cosa ci vuole, per forza di cose gli si deve anche la costruzione di nuovi asili, di punti di fuga cementizi, a quest'uomo. il merito va tutto a chi si è espresso esplicitamente su un sito di stoccaggio, a chi si è espresso sulla effettiva possibilità di morire, a chi si è concentrato sulla propria esperienza sul campo, risultando elemento strutturale di un edificio di affaristi e di rimbalzo sul proprio sito per la produzione di elastomeri. lo spazio di società è stato occupato in seguito ad una somministrazione controllata di veleni e materiali plastici, inerti il più possibile. certo che se non si conoscono le evoluzioni geologiche del territorio, non si può avere da ridire su ciò che si è tenuto di recente, ossia un convegno proprio sui territori recentemente scomparsi.

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non c'è abbastanza spazio sul terreno per riporre i propri averi dove capita, per terra lo sporco come lettera morta. non c'è nemmeno un'atmosfera sufficiente per la deposizione sul divano, stanchi già per conto proprio o il mal di testa causato dalle paperelle per vasca finite abusivamente nell'inceneritore, l'odore pestilenziale di giochini in gomma anallergica: fra una volta e l'altra un intervallo, momento di pausa in cui ritornano in testa due cose che non sono andate come si pensava, e non si tratta nemmeno del treno da aspettare per il lavoro, o il tempo scosso da un brivido per assenza di adeguata vestizione: da una parte all'altra del mondo e del discorso non ci sono le dita della mano con cui la prima volta ci si è fatti un regalo, a tutti i costi ci si arresta dietro le dita inarcate agli oggetti, eppure mai nasconderli, afferrando più spesso notifiche di reato, non ancora colti sul fatto nel verso contrario delle scale mobili.

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simili a quelli di età superiore, i figli appaiano le rughe che meno ci si aspetta e danno subito variante di un possibile girare del tornio, l'utilizzo finale dei bicchierini di plastica prodotti in serie o dei cucchiaini del gelato che il macchinario apposito butta in continuazione. Il loro aspetto è spesso molto semplice e veloce grazie alla conformità alle norme, e si è visto ciò che adesso è cambiato in peso della fronte per una piega sporca, il lato indenne del produrre da sempre per la propria vita e morte al riflesso dello specchio: non ci si aspetta mai di essere un po' soli in compagnia, ma neanche così in preda al vuoto che scuote tutto il resto attorno.

lunedì 30 maggio 2011


bordo primordiale

ciao, ti sbuca il sangue dalla faccia come un buio rallentato o come sangue con comodo, ad esempio sbriciolato nell'acqua fino al paradosso zenoniano, soprattutto le tartarughe. mi stai devo dire molto nel dominio della simpatia. c'è una vespa, la uccidiamo a zig zag. in un tempo che ci pare a bande, a strisce, un tempo pedonale. un attraversamento.

(cfr. "per un tempo che ci parve a strisce, a loacker
hai chiesto un pennarello.
se soffi (all'indietro) si attacca alla lingua.
indispensabile è soffiare a ritroso. con un po' di pratica.
in quel punto diventa bianca").
"ogni zanzara è il bordo di una molteplicità". quanto alle vespe, niente.

siamo amici a livello 10. 10 è il massimo. giochiamo insieme con i lego. i lego è il massimo. facciamo le astronavi. o i dinosauri spaziali, i dinosauri ma nello spazio. il mio letto anche ha i razzi dietro e lo spazio davanti e anche dietro lo spazio sempre. tu hai un letto rotondo e puoi ruotare (agevolmente) comprese le braccia (di cui sei munito), tutte, una ad una puoi ruotare le braccia (di cui disponi, sei provvisto), tutte, tu, puoi, ciao. puoi dormire a rotazione, puoi fissare i turni, le ronde. ti svegli capovolto. io ho un letto rettangolare e mi metto capotavola. io sto fermo ma il lenzuolo ha una vocazione centripeta. quindi io sono l'asse del sonno e tu no. se si apre il sonno posso ricucirlo. con tutto il bene 10 che ti voglio, tu no. consideralo. (il cuscino mi impedisce un occhio. a partire dalla guancia, sale e fa muro). da piccolo avevo un letto a castello, un fortezza del di cui sopra sonno, anche se da piccolo mi rapivano gli alieni e non era un posto sicuro. già allora, mi ricordo, dietro e davanti al letto esisteva lo spazio. questo spiega gli alieni. quindi ero esposto agli alieni. dunque ero sottoposto agli alieni. perciò incline agli alieni. anche adesso. adesso non so preparare niente:

- so allestire l'acqua ma le bolle restano un mistero
- non so costruire i sofficini
- neanche le torte dentro le bustine e i budini

sai quanto mi piacerebbe essere capace dei budini.
mentre ti scrivo sono velocissimo. veloce 10. agile 10. a natale la sera dopo mia nonna il giorno volevo aprire la sera in seguito a mia nonna i dinosauri (promessa) (di mio padre) (la mattina di natale, in anticipo su mia nonna) (non c'era tempo, mia nonna incombeva, allora sera, successivamente alla nonna) ma non me li ha lasciati mio padre aprire. erano lunghi da aprire, c'era anche tutta la terra sotto e bisognava colorarli e anche la terra, colorarla. queste le sue colorarla ragioni. è tutto documentato da un video con la data nell'angolo. la memoria è una condotta di racconti pierre janet.

in questo periodo non sono stato con le mani dentro le mani medesime. le mie mani non partecipavano dei loro stessi nodi. quanto ai pollici, sono dita sedentarie. ho studiato per noi una serie di smiley del tutto peculiari. c'è quello che ride, è lui :>
c'è anche l'altro che non ride ma anzi, è lui :<
spero ti piacciano questi smiley affilati, aguzzi, appuntiti, acuminati e del tutto peculiari. a me piacciono +++. + è come 10, il massimo. +++ è tre volte il massimo. considera anche questo. li ho studiati per noi. mi piacerebbe adottarli di qui in avanti, mi piacerebbe che tu facessi altrettanto, alla luce di che noi amici 10 che come noi di avevo detto sopra sopra queste di se vuoi ti farebbe piacere mi piacere volentieri, grazie. mi piacerebbe abbine cura.

le facce migliori sono in qualche misura scevre di naso, a basso contenuto di naso. l'estetica kawaii è tutta lì, nella rimozione del naso. terza considerazione. qui ci incontriamo, sul volto disteso, lo spazio liberato dal naso che si svolge tra gli occhi due e la bocca una preferibilmente 3. è opportuno illustrare il 3: due punti tre è un gatto. aperta parentesi due punti tre chiusa parentesi è un gatto con il casco, la visiera. un astronauta. un argonauta eroe molto, anzi.
comunque vorrei che sapessi 1) ciao e sapessi 2) riguardo il sangue che ti sbarca (SBARCA) dalla testa in alto, posto in alto, non importa, nonostante il sangue ti voglio bene ovunque, 10, compresi i lati, inclusi i lati, ovunque. siamo amici, sei formidabile e decolli più in alto del sangue, mangiamo le merendine.

venerdì 27 maggio 2011


biocidi, questi conosciuti

niente di bello. la pubblicità al grado zero. il telecomando ha una peculiare attitudine al rimbalzo. attila. vedere la televisione non fa male ai bambini, ma solo regredisce l'erba. papa leone magno potrebbe poco contro alcuni concorrenti dei reality show. non basta il flagello qualsiasi, ci vorrebbe il flagello di dio, ma anche lì. basta. affare sempre dietro l'angolo, sega circolare a nove euro novanta nove centesimi. il prato è tagliato da schifo. la pioggia azzera tutto, riporta ogni cosa a terra senza alcuna violenza. sì, considerare prima di tutto la posizione delle cose, il piede appoggiato, una bella giornata. le interferenze sono palesi. attila si ferma alle porte di roma. l'insegnante ride per la morte di epistassi. la torsione della base cranica. complimenti vivissimi. la caviglia a scavalcare l'altro, i gradini giustapposti delle scalinate. la distorsione. quello che è troppo è distrarsi in questa maniera. primitivo, è lo spazio che connette la percezione e l'agire, uno spasmo ventricolare che scatta ai colpi di tosse, o agli accessi più che volontari. non è vero che la distanza non si pone, che qualcosa balla. ballano solo negli spot per i calli ai piedi, le persone. questa è una pubblicità al grado zero, alle città rase al suolo. non balla nessuno, in fondo. ad ogni movimento c'è solo il rischio di sbilanciarsi, in parte sono sottocutanei, gli unici veri nostri versamenti. ora, non è il momento per le barricate. gli spot regresso, o il tuo stesso biglietto da visita. l'avere dei colleghi maschi senza grassi, persi in un vortice di freschezza, nelle informazioni nutrizionali, nei consumi eccessivi, calibrando gli effetti delle fibre, la masticazione mai troppo pronunciata, i denti fragili. attila muore, perde sangue da naso, perde contro il papa. pare che l'erba, dopo il suo passaggio, nonostante tutto, ricrescesse.

niente di niente. i pesticidi non sono un prodotto vendibile.

mercoledì 25 maggio 2011


punti di satura

Non è semplice stabilire l'aria

1) fatta com'è di ingressi, irruzioni
2) o altrimenti accolta in pieno, nell'incremento elastico - come andranno le cose
3) quel putiferio che scavalca * e forza **. Qui una struttura a imbuto ammette i partecipanti ***
* la barricata
** lo sportello toracico
*** i facili espedienti e rinvii
4) Alla gara. O invece la tregua che consente il mondo, autorizza il sangue
5) L'aria sorpassa il sangue a condizione di: conservare il distacco
6) A condizioni ragionevoli
7) Il giuramento prevede che si lascino alla porta i propri interessi
7bis) E indumenti
8) È comunque interdetto all'aria di:
- doppiare il sangue
- accrescere il sangue
- diffondere
9) Questo petto è vuoto: permette il suono
10) Se manca diminuiscono gli occhi
11) Anche la tregua si restringe. Con comodo
12) L'aria ha un certo vantaggio. Alla stregua di: un veicolo più affidabile
13) Si trova ora nell'imbuto di cui al punto 3). A suo agio
14) (Un soffio nel dio)
15) Scompare
16) C'è ancora il letto

sabato 21 maggio 2011


al lavoro

al lavoro, allora, adesso,
in parte sulle informità, col protocollo della spedizione
che non fa mai ritorno oltre il raggio stabilito.

*

al lavoro perché belli
e proni, e per questo dannati, come dipendenti
moderati e umani, plastici, al collaudo, intervenire
docili sempre, a non sbagliare montaggio sul quale
incatenarsi.

*

al lavoro sulle matrici implose
dei conti correnti o dei bilanci mai in grado, mai
possibili al quadrare, tenendo un profilo prudente
nella spesa, mai il successo che rende uniformi
o investe come verbo attivo ma sul finanziario
e non stradale, ma il mai successo, l'interesse
che per nessuno paga.

*

al lavoro senza sosta o definitiva
riposizione del corpo sempre automunito,
ripiegato sui comandi alla scansione dei prodotti
e magazzini.

*

al lavoro con due mani sulle leve
che le muovono sin dal primo giorno, due mani
ancora proprie per il freddo che perdura e non
indora, con il caldo degli stabili deserti e balneari,
vogando la sabbia via dal vento.

*

al lavoro con nessuna parte o patente,
ma con il tasso esperienziale dello scavo, così che
i candidati non possano arrivarci al proprio posto,
bloccati fra le righe del parcheggio aziendale,
in equilibrio sulle macchine dei dirigenti. perché
sappiano almeno dove il corpo si ripone, di quale
grazia o gratificazione si presume.

*

al lavoro soltanto arrangiandosi,
cercando di non muoversi troppo, di non creare
sospetto con pause molto lunghe, farle nascoste,
furtive, perché nessuno abbia di che lamentarsi,
così che niente ci sia di che ridire.

*

al lavoro, allora, e basta, perché
sia una volta sola l'annullarsi, perché non venga
in mente alla sera di dare un'occhiata a qualcosa,
che non ci si accorga mai dell'infiltrazione lenta,
dal soffitto, che si allarga come se nulla succedesse,
come se nulla fosse per com'è, ma solo una volta
vederla, questo. e basta.

*

venerdì 20 maggio 2011


gestione del congegno o congestione

scrivere non risponde alle domande di un questionario di valutazione del rischio o per meglio dire non è mai stato così facile e veloce, scrivere, senza scrivere, scrivendo, a intermittenze, cedendo il passo, la staffetta del discorso, avanti e indietro, qui non parlo più io ma non ho trovato nulla di simile in giro per il mondo, e la sua famiglia e la scuola di musica di sottofondo e sostituiva l'aria più avanti, sostituiva l'aria con un meccanismo di difesa che in totale aderenza alle norme, in totale aderenza all'enorme edificio di, non pensate male, sul suggestivo sfondo di, e le atmosfere sempre di, e frequentato il liceo di, essere conseguita la laurea di, non ci interessa, siccome altrove si compie il miracolo di io che muoio se dio vuole e la scuola di musica di sottofondo, e la sua famiglia, e si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione.

non mi dispiace affatto il tuo nome, il turno della voce vedi: A. De Gasperi n. avanti tutta, miracolosamente scampiamo alla fine del mese di maggio e giugno del prossimo anno scolastico, miracolosamente a salvarsi dalla morte di un uomo che ha fatto molto piacere la tua visita e per il suo lavoro di ricerca, comunque approssimata, di equazioni differenziali ordinarie di nuova emissione e bassa, e impatto ambientale di cui al comma 1 sono adottati su proposta 1) un provvedimento di espulsione 2) e di respingimento e di flipper, in definitiva, la progettazione e la realizzazione di un sistema di molle e ammortizzatori sociali in deroga, a sbalzi.

e 3) la sua famiglia e la scuola di musica di sottofondo, per cui inevitabilmente si è fatto riferimento al presente paragrafo, sono stati presi in considerazione i seguenti elementi di valutazione di impatto ambientale, e non altrimenti, che se ne va in giro con la mia famiglia oppure un surrogato, io farei a meno di non essere stato destituito o dispensato da un lato o dall'altro lato della strada e del traffico dove vedi, concede il mondo e viceversa, è una questione di cortesia l'essere per Heidegger, per me invece il mondo ha i gomiti perennemente sul tavolo, se ci pensi è vero, infatti pensaci, e riferisci loro, e loro non hanno mai avuto problemi di questo tipo di attività, e la generazione di un nuovo modello di business che si è appena concluso.

la sua famiglia, e la scuola di musica di sottofondo, e rimpiazzava il sangue con un congegno di diversa origine e impostazione, configurava il sangue altrimenti, mentre nell'attesa somigliamo ai sensi dell'art 3 della legge n. 1 del 2 gennaio, spalanca qui a fianco per la difesa del suolo e del sottosuolo un minimo di esperienza nel settore, e non sono mai stati così vicini a noi, e non ci sono più di uno e dell'altro e 4) che si è svolta la cerimonia di premiazione che si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione si è svolta la cerimonia di premiazione.

giovedì 19 maggio 2011


quarta navigazione (i)

Brevi prose meccaniche e di piccol affare in numero di quindici. Una navigazione, purtroppo poco agostiniana, alla rincorsa del vello aziendale ritrovata nel computer di un povero stagista allontanato a tradimento dalla propria postazione di lavoro, attratto dalla possibilità, rivelatasi poi vana, di una pausa-bagno. Buona lettura.


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1. le maiuscole e le minuscole del discorso (espletato soltanto in minuscolo) sono state portate ad esempio come le seguenti caratteristiche tecniche e di sicurezza comune dell'azione di governo di una nave aziendale e di gestione della poetica:


2. prima (seconda) e ultima cosa: non ho mai detto che il mio cuore è un muscolo che si contrae, e si è fatto riferimento al muscolo in quanto non si configura un'ipotesi di reato in termini di appropriazione indebita.


3. ad ogni modo non è possibile che la mia vita sia incapace di intendere e volere subito almeno una parte delle società e delle sostanze psicotrope attualmente quotate in borsa.


4. facciamo che allora si naviga in continuazione, tenendo conto delle esigenze specifiche quali le zone di confine e competenza. ritratto: questo volume di carne è un frutto rosso e scuro.


5. andando avanti sembra sempre più vicino il mondo del legno e del ferro, assieme all'età di sei anni e mezzo della pietra focaia. quindi non è un dramma, per le comparse di un progetto filmico o autoriale, se vengono a mancare i requisiti minimi di sopravvivenza annunciata.


6. si naviga come per andare a vedere un film di animazione, e per strada si inizia a guidare il proprio gruppo di lavoro, il proprio equipaggio: obiettivo minimo il tenere stabile la chiglia di una nave da crociera o più grande, ed evitare che si incagli direttamente negli armadi che contengono i server aziendali o al terzo piano di una palazzina di uffici.


7. diciamo che il monitor di cui è stato dotato il mio ufficio è decisamente piccolo. borghese di fine anno scolastico, sommo preside attorno a cui si riunisce il consiglio di amministrazione della società di revisione del bilancio. in rosso, anche in questo caso. il vestito di mia moglie è dello stesso colore del tracollo finanziario anche se, in questo frangente di tempo, non mi sembra fra le meno soggette, fra le consorti dei colleghi dipendenti, ai vapori dell'alcool. etilico: è stato pensato di smetterla con il suddetto troppo costoso per i pavimenti, e passare ad usarlo per incendiare le tastiere dei dipendenti e degli aventi diritto al voto di castità.


8. pensiamo tutti che il tuo ruolo in azienda sia terminato. chiunque tu sia. non basta che il tuo nome sia presente su tutti i biglietti da visita e campeggi sui tappeti bianchi e neri degli scacchi viventi a cui giocano gli stagisti nell'ufficio del direttore, e tanto meno ti si rimpiange per aver comprato al discount il pan di spagna delle torte di fine anno. l'azienda è una come il suo sistema di gestione e il controllo della qualità è una pratica di sterilizzazione universale. la fetta di torta corrisponde alla tua liquidazione.


9. si naviga e allora navighiamo pure in internet. ho trovato un sito che parla di un uomo che ha fatto la sua comparsa in italia appena dopo l'uovo di colombo. così pare che il problema sia il fatto che il suo nome si leghi alla presenza di un numero di telefono e di fax ovunque cali lo sguardo. vedo che gli altri argonauti non mi danno molto retta.


10. pare che il sole, sorgendo quando gli pare e tramontando alle ore nove, possa essere un problema di salute pubblica e per l'ambiente in cui si trova. trovo che, in tutto, il primo a dire che non è un problema di salute pubblica sia stato il capo ufficio, che ha adeguato gli orari di lavoro a quelli solari. il super dirigente possiede il vello d'oro, noi ci limitiamo ad indossare delle parrucche bionde per mimetizzarci in tanto splendore.


11. non credo proprio che tu sia un problema in termini di quanto previsto dal comma uno del presente articolo. sei uno dei miei marinai meno efficienti, ma le penali in termini di salute pubblica e dell'ambiente in quanto tale si applicano tramite la sanzione amministrativa pecuniaria di molti euro a persona. la cosa non sembra discendere da un problema di igiene urbana e di sviluppo delle risorse naturali, quanto dalle tue mancanze in igiene personale.


12. dopo il fallimento della spedizione navale, non è che mi sono lasciato andare a complimenti scurrili nei confronti delle persone che hanno sofferto o casomai a qualche collega di lavoro con cui si è svolta la cerimonia di premiazione. è anche vero che il premio aziendale di produzione quest'anno non giustificava i pessimi alcolici e superalcolici presenti in loco.


13. davvero, non è che mi sono fatto un giro in centro. non è possibile che il mio cuore sia un muscolo che si contrae autonomamente, in modo tale da pregiudicare la mia qualità della vita. cosa ne dici, secondo te ci sono dei problemi di salute e sicurezza sul lavoro? io non lo so, ma ho la sensazione che, senza un diversivo adeguato, la prossima riunione di condominio si scioglierà con le reciproche dichiarazioni di guerra per il possesso territoriale degli spazi comuni (pianerottoli, scantinati, locali immondizia) da parte delle due inquiline vedove del terzo piano. meglio rimettersi a vogare, fare fronte comune per puntare alla palazzina rivale come all'iceberg del titanic. volontariamente.


14. i politici che lavorano in azienda sono tutti e due ladri di polli e di bocca buona, non sono nemmeno in grado di pescare nei momenti di pausa. non si risparmiano affatto per quanto riguarda la velocità di rotazione delle forchette, ma non è chiaro se il tuo scopo sia stato quello di valutare l'opportunità di fare il loro portaborse di un sistema dissociato come quello dell'equipaggio. fra i miei ragazzi rematori e le qualità di un tuo servizio di consulenza non saprei proprio che scegliere. sarei tentato di buttarti a mare per evitare il dilemma.


15. sinceramente mi pare che il tuo livello di igiene in merito alla manutenzione dei tappeti della stiva e della cabina di bordo sia molto scarso. mi capita sovente di intravedere macchie di sangue, segni del tuo passaggio sugli aziendalissimi stipiti dell'ufficio. sei la più grande esemplificazione di un sistema di controllo e di farabutti e, allo stesso tempo, di una delle peggiori crisi economiche e finanziarie e morali della storia. sarei molto rallegrato se volessi venire alla mia cena di licenziamento.

lunedì 9 maggio 2011


we should be glam of another deaf

Il blog nasce in seguito alla proposta lanciata da uno dei suoi autori, ossia Lc Flbs, e si sviluppa poi grazie ad un lavoro di mediazione durato qualche mese. In questo periodo i tre autori si sono scontrati reciprocamente (in presenza di tutti e tre, oppure in due, in situazione di minoranza o maggioranza delle fazioni, e singolarmente a più riprese, l'uno nei confronti dell'altro, a intermittenza) sull'opportunità di creare un blog che potesse funzionare efficacemente da contenitore gravitante tutto attorno alla propria esperienza di scrittura. L'idea è quella di combinare appunti di critica, interventi autoriali più o meno mirati, con qualche concessione al disimpegno, oltre ad alcune deviazioni nel campo delle arti grafiche, in special modo l'asemic writing. Si tratta forse dell'unico esemplare di blog letterario collettivo in cui gli autori si prepongono l'obbiettivo di condividere fra loro, e con i lettori, proposte di scrittura e critica, riservandosi la possibilità di dissociarsi fra di loro. Qui di seguito, una breve presentazione autobiografica (e semiseria) di tutti e tre gli autori, compilata da Manuel Micaletto, da cui comincio, sin da ora, a dissociarmi. Vi lascio alla sua lettura.

Daniele Bellomi

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Daniele Bellomi: nasce il 31 dicembre 1988 a Monza (e fin qui non si dissocia, credo), e si occupa attivamente (per quanto possibile) di scrittura e lettura poetica, oltre ad aver realizzato l'aspetto grafico del qui presente blog (e del "fratellino minore" Arsemicosis, presente su questa stessa piattaforma, incentrato prevalentemente su elaborazione grafica, écriture automatique e asemic writing). E' bravo (e semiserio), ma ora leggete di Manuel Micaletto, che è pure meglio (ecco, qui si dissocia, invece).

Manuel Micaletto: nasce (suo malgrado) a Sanremo (suo malgrado) il 4 agosto 1990 (suo malgrado: Luca invece è nato 50 anni dopo Pelè, e non se lo merita). Da allora non è mai morto (suo malgrado). Recentemente ha ingerito (suo malgrado) una graffetta. In ospedale non gli hanno diagnosticato la morte, ma solo una graffetta all'altezza dell'esofago. Quindi è ancora qui, tra noi. Potrebbe essere chiunque. Potete, ad ogni modo, facilmente riconoscerlo per almeno due tratti distintivi: è bravissimo e bellissimo. Inoltre approfitta del fatto che Daniele in questo momento sia distratto per scrivere un po' quel che gli gira. Daniele non vorrebbe mai che il blog fosse introdotto da una presentazione tanto scemina. Invece sì.

Si ostina (il nostro eroe, Manuel Micaletto) a intendere la poesia come quell'atto (se ne esiste uno) contrario alle cene di classe, alle gite, all'ERASMUS e più estesamente alla vita. Un crampo del discorso, un rafforzativo dell'organismo-linguaggio, un accento del muscolo (e così via): contr-azione, non tanto nel senso di "azione contraria a", ma in quello di spasmo e di azione allo specchio, rovesciamento dell'azione.

Lc Flbs: il fenicio, nasce 50 anni dopo Pelè. A Varese. Non gli frega poi troppo di questo blog. Ma ve lo consiglia.