domenica 22 dicembre 2013


m.m. - 卐MAS MACHT FREI


natale che vigi in me come una legge morale
festività vs festa
divano vs divertimento
nonna vs mondo
io mi comunico di te come della tristezza
sei il mio eroe quando spazzi via 
gli aperitivi dalla faccia del pianeta 
e mi prende una gratitudine
che non ha a che fare col desiderio
ma con la giustizia

ok sbrigàti i convenevoli veniamo a noi
natale oltre alla mia più viva commozione
voglio ripagarti in un altro modo
cioè come saprai sul tuo conto ancora permangono
certe difficoltà teoriche che se permetti
mi perito di sciogliere: c'è subbuglio nella comunità scientifica
quando si tratta di collocare le tue prime avvisaglie
in quella dimensione che tu abiti, vale a dire non lo spazio
ma l'arredamento: io penso che tu succedi, ragionevolmente, più o meno
all'altezza del videoregistratore, infatti hai questa simpatia
innata per la tecnologia ma senza esagerare:
tuo luogo d'elezione è, se bene ho inteso, l'orario
con le stanghette a comporre i numeri, che galleggia
in quel liquore cieco dei cristalli liquidi:
lì comincia la tua vita misteriosa, e pian piano ti imponi come un decreto superiore
nel buio di per sempre, nel comunque salone:
ti leghi allora a queste molecole oscure che reagiscono
devo dire molto bene, con educazione, e sposano volentieri
la tua causa di natale (certo risulti facilitato sia dall'ottima reputazione
sia dalla buona causa sia per quella nota professionalità):
quando stringi alleanza col televisore diventa poi un gioco
consolidare il dominio, edificare la tua civiltà

natale che dilaghi come un team juventus
quando il mondo si mostra per quel complesso sistema
di edifici e attraversamenti pedonali
incaricato delle luminarie
natale sei forte con i fari rossi di posizione
che non rivelano il traffico ma la tradizione
di una fiat punto che rifiuta l'estetica
optando invece per la grammatica nuova
delle luci che impazzano
finalmente sottratte al segnale:
la cinque porte di tutti noi, natale

natale sei grande perché in te tutto si fa più consueto
perché sei l'opposto della sorpresa, perché nonostante quei pregiudizi
sui regali l'importante è veramente il pensiero
e tu sei l'unica stagione dell'intelligenza, l'unico tempo del capire
quando le merci scompaiono dagli scaffali e ancora appaiono
in un respawn forsennato da last stage
è in un sentimento di single player, in un'ansia di boss finale
che mi parli, e la tua parola è la tua difficoltà.
soprattutto sei quel match cruciale
vigilia vs attesa
dove l'attesa sta nell'apparire progressivo dell'oggetto
mentre la vigilia è la sua scomparsa a ritroso, lenta e inesorabile
come tu solo sai (cioè vince la vigilia a mani rasoterra)

natale come una distanza immedicata, una galassia impossibile
dai led invii notizie del fade-out che in me
ribadisce il suo pattern: così è un dialogo che mi nega
nella vigilia di tutte le cose



domenica 1 dicembre 2013


m.m. - trobar claus o vigilia di una poesia

io lo so sarà in quell'atmosfera blu con le finestre gialle
che ti farai vivo amico natale, sarà nella sostanza buia
del salone dove incidi la presenza concreta dell'albero
con quella strategia solita delle lucine
che avverrà l'incontro di io e di te, fratello natale
le cose saranno sostituite da una razza più evoluta
vale a dire le confezioni, ci saranno
tanti cubi e volumi razionali, la visione sarà pratica,
sarà a colpo d'occhio, e ancora verrà l'epoca
contraria al contenuto, ok importante
ma solo in quanto occultato
e il tuo sarà un tempo osservabile, una moviola
io capirò il mondo come un episodio di lentezza
sarà possibile comprenderlo veramente solo a ritroso
riavvolgendo il nastro di quel VHS con la data nell'angolo
perciò sarà evidente come dagli effetti
scaturiscono le cause e dalle cause le colpe
finché nulla

neanche a dirlo questa è una situazione
ideale per la batmobile che infatti potrà agire
come più le si addice, con le ruote in incognito,
mi sembrerà viva soltanto quella plastica
dotata di molte qualità, cioè all'occorrenza può sia missili
sia batplano/scafo e perciò idonea a tutti i terreni
comunque attenzione non tradirà il buio
ma gli conferirà la giusta profondità, sarà un valore aggiunto
come una sobria fantasia ton sur ton o meglio toner

beh che dire natale io ti aspetto semper fidelis
credo che sai dove trovarmi ma ti do comunque un indizio:
dove io sono la realtà si fa improvvisamente panoramica,
pone l'accento sugli spigoli, gli edifici indovinano un'estetica
da caserma e la regione di kanto non è mai stata
così bella e così algida
nella luce frenata e infine ferma
che qui la rivela, sul tetto del centro commerciale di azzurropoli


lunedì 25 novembre 2013


daniele bellomi - dove mente il fiume (2013)

alveo: alveolo, radice del bianco, asterisco dell’uso di natura. maniera, dove maniera sta per manipolazione, ordine, polarità assunta dalle mani. dove menta un fiume in piena, dopo la pioggia, è difficile dirlo: l’acqua innalzata insabbia, disidrata, si nasconde in un museo sottile, muove, rende noto il crimine in linea di galleggiamento. dove mente, di sicuro, non c'è nessuna compresenza o greta garbo. quando è in secca qualcuno implora, qualcuno già implorava prima. alveo: alveolo, radice della cavità, uso al cancelletto, all’argine dove straborda. dove mente il fiume in piena mente la demiurgia, mentre l’uso di natura certifica il lavoro già concluso, modifica, modula, stabilizza. dove il fiume resta, resta pure il suo modo di mentire

il discorso parte sempre dalla clausura che prova a combinare le sue cellule, le celle di passaggio: ricarica, risponde alla preghiera, riordina e individua, poi riposa. dove mente il fiume un monaco è già stato appeso per la lingua. dove il moto è improvviso, la menzogna si fa enorme, corre all'opera suprema: dove il fiume mente nessuno ha più alcun peso, niente staziona, tutto è proteso a ferire nel suo raggio infinitesimo. alveolo: alveolo, alveo, radice del nero, dell'alveare. la parte del nubifragio porta il ritmo del fiume al grado minimo, ne governa il flusso dove il tendine è teso, dove trema la sua cartilagine. dove mente un fiume la luce è disboscata, frana, percorre il vuoto di ciascun modello (di certo non greta garbo). gli esagoni importano i dati degli oneri celesti, benedicono ogni passo sulla terra duratura e dolorosa. dove un fiume decide di mentire, desidera che ogni cosa sia parlata.

maniera, dove maniera sta per contatto delle mani. il fiume mente in genere nel momento della balneazione: niente impedisce che la natura sbordi dalla base cranica del fiume, dai suoi occhi e dalle sue orecchie; dalla modestia, che è certezza della fine, dalla ragione, che è misura del bene in ogni impero, in ogni stato governato. dove il fiume mente dà a tutti una buona pace, accompagna ed esorta alla virtù, alla prudenza, alla pietà, all’ombra della frode che lui stesso rappresenta. un fiume che mente è soprattutto, un insegnamento da impartire.


da lontano qualcosa si solleva, forse non una massa d’acqua. dal dettaglio non si capisce. alveo: alveolo, alveare, salvazione, mare, migliore fortuna non per noi, non smarrita e non redenta. dove il fiume mente non c'è delta, né estuario, né mare, né casa che per sua natura respiri. dove menta il fiume, un fiume qualsiasi direbbe cose da dire, cose che andrebbero parlate solo e soltanto dove mente un fiume. un fiume che mente è soprattutto un corpo estraneo, ma forse non è proprio greta garbo.

martedì 23 luglio 2013


daniele bellomi - radiale (ii) (2013)




laterare, sentire della pietra, del gastro

in pieno blocco | gestire nel disordine /


           / onda ordita al grado minimo,



cemento nel mirino: dista il raggio

del piede l’andare distale di terzo

e quarto dito | gabbia del toro che spira,

espone il proprio fuoco /

            / dirigersi per diagonale: occhio

tracciato dal capo a perpendicolo /

/ sparto, in dispersione
 




 *



conduttura: | modi dell’allure, di serie

nel microonde: veni, vidi, violavi

a nembi, lacerti del fianco /

            / del torace che si incrina,

quanto e campo, corpo nero, tempo

imposto sullo schermo principale,

che si accende per accedere all’impatto,

scia sul retro, serbatoio /

            / per serbare, generare in eu-,

girare | il raggio dal cordone al piatto,

 al sughero, al sangue che ti porta

lunedì 24 giugno 2013


daniele bellomi - radiale (2013)



posto di frequenza verso il rosso /

/ sosta del ventre, che vetrifica,

colonna che scarica, dell’acqua  | dentro,

il collo è un raggio dalla spina al plesso,

dalla vertebra alla nuca | nicchia, a grado

minimo e minore | proporre sproporzione,

ritirare e non ritrarre, ritornare /

/ nascita, poi nausea, lasciata

al giorno l’aria del cantabile, sentire

la misura | moto angolare | lì, muore



*



allea da entrambi i lati, vale l’alea

che ammanta | per la mantica, ricorda

il testo, vaso che sversa, riempie /

            / torba, artare il tumulo

su in artico, tubare: chiamata attiva

alla presenza, al periodare /

            / dentro l’arto, l’artico,

la tubazione aperta nell’aorta:

ouvrir: raggio che parte dal pilone,

lo seziona a muso, in muro affonda

muta il tocco in teschio | indura

sabato 25 maggio 2013


biblioteca san gerardo di monza: 8 giugno, zaffarano; 15 giugno, bellomi e micaletto


a cura di Antonio Loreto 
in collaborazione con  
POESIAPRESENTE



8_15 giugno

_ZAFFARANO
_BELLOMI_
MICALETTO_



sabato 8 giugno, ore 16:00

incontro con Michele Zaffarano, poeta e traduttore, milanese di nascita, brianzolo di formazione e romano d'adozione, che presenta Cinque testi tra cui gli alberi (più uno), Benway Series - Tielleci, Colorno 2013. Verranno inoltre presentate le ultime pubblicazioni della collana Chapbook, che l'autore dirige insieme a Gherardo Bortolotti per l'editore milanese Arcipelago.



sabato 15 giugno, ore 16:00

incontro con Daniele Bellomi (Monza, 1988) e Manuel Micaletto (Sanremo, 1990), rispettivamente vincitori nel 2013 e nel 2012 del Premio Opera Prima, e insieme curatori del blog <plandeclivage.blogspot.it>. Letture dai loro volumi d'esordio, ripartizione della volta (2009-2012), Cierre Grafica, Verona 2013 e Il piombo a specchio, Cierre Grafica, Verona 2012


qui il programma completo in .pdf.


sabato 20 aprile 2013


POESIA SULL'ANTICIPO, POSTICIPO DELLA POESIA (stagione calcistica 2012/13)

una squadra capolista / così forte non s'è vista / per la Juve darei tutto / se non gioca già è un gran lutto / ma d'accordo ci può stare / non andrà poi così male / leggo giusto sul giornale: / non aspetta la rivale / è già pronta a rimontare / invece scopri che anche a Napoli / al massimo ammogliati e scapoli / si contendon la vittoria / in quell'ora scarsa d'aria / perciò scorro il palinsesto / dal secondo posto al sesto / almeno dai le milanesi / per tenere i nervi tesi / invece niente in questa pausa / tutto il mondo mi dà nausea / così sogno ogni partita / in diretta in differita / in questo sabato senza centro / sento il vuoto, scava dentro / nessun fischio spezza l'aria / nessun rigore nessun'area / e per dribblare il pianto / non dico tanto: basterebbe Lazio Siena / e la vita più serena / mi sembrerebbe, e invece non c'è gol e non c'è festa/ dal fondo della classifica / fino in testa, vorrei non essere mai nato / su tutto quanto il campionato / scatta una ghigliottina / non c'è neppure la Fiorentina, non c'è un Catania / non un Genoa a seminar zizzania / nella lotta senza ebbrezza / per l'impossibile salvezza / che è la mia è questa gogna / accetterei anche un Bologna / contro il nulla del Pescara / che gran scontro al Dall'Ara / o la Roma che fallisce / contro un Chievo che ferisce / alla prima occasione / su rigore e poi su azione / e il boemo già in pensione / che mi manca pure lui / con i lupi e i tempi bui / in questo sabato più cupo / di Balotelli in un film muto / che darei per l'Udinese / anche un rene oppure un mese / della mia vita senza gloria / accetterei fin la Sampdoria / col Torino, un bel pareggio / invece tocca stare peggio /
del Palermo senza requie / cento allenatori, mille esequie / e in questo vuoto ho una visione / alla moviola, molto netta / il calcio è un paragone, la vita è una disdetta / è andare dietro ad un pallone / a uno strapiombo, la serie cadetta / perciò come in un'intervista / postpartita, dico che non è finita / proprio perché non c'è speranza / fuori dentro e intorno al campo / non c'è scampo non c'è illusione / la vita è retrocessione

lunedì 18 marzo 2013


briefing presidenziale: 1 di 1

quello che andrò a mostrarvi è il frutto del tempo che io e il pres. abbiamo trascorso assieme lavorando invece di mangiare cipster guardare 4chan e ridere ecc., cioè molto poco, 5 min max.

abbiamo realizzato una serie di professionali slide power point. li abbiamo realizzati con paint, tuttavia. la serie è talmente seriale che consiste di un solo slide. il proposito del grafico è di essere un'opera. il proposito dell'opera è di esaudire il mondo, e in ciò esaurirlo.

per agevolarne la comprensione (può rivelarsi di difficile lettura, ad un primo momento, e comunque il sovraccarico di verità realtà e sogno da assorbire non è indifferente, richiede i suoi tempi) io e il pres. abbiamo pensato anche ad una legenda leggendaria:

(clicca per ingrandire, poi tasto destro, salva con nome (a scelta) and START THE DREAM)

LEGENDA

in nero: trovate l'indice presidenziale: come potete notare non ha una progressione lineare ma se la spassa alla grande. un altro fatto importante è che dopo aver fatto la spola tra RECORD, SOGNO ed EVVAI (senza mai neppure sfiorare il livello del mare), la linea presidenziale si chiude in un cerchio perfetto nei pressi del SOGNO. sarà un caso? noi del pres. pensiamo di no. 


in LEGENDA: legenda

in rosso: trovate invece l'andamento dei protagonisti della sinistra: mai troppo vicini al livello del mare (elemento comunque positivo in quanto napoletano), mai troppo lontani dalla zona dell'odio (no comment ragazzi)

in giallo: W

in verde: voi

in blu: trovate una simpatica linea di accompagnamento che contribuisce a rendere l'aspetto del grafico meno grafico e più tabellesco. dati ISTAT.

giovedì 14 marzo 2013


daniele bellomi - debris (2013)


daranno un occhio mentre crolla, crawl, fin dove strisciano
va bene. vedi come si sfogliano al discount, cantando un po’,
lasciando banconote sui cartelli dei lavori. l’unico libro
che hanno letto della serie sta in catena di montaggio:
sanno piegarsi, poi pregano se possono, non profetizzano
quando hanno da eseguire, sono serial, incontrali se vuoi.
monta la rabbia che è loro, che sanno essere prevista,
perché alla fine buttano edifici e danno crepe, salti verso
il vuoto per sparire, concrete, in corruzione degli appalti.
si tolgono le scarpe mentre passano la fondazione: il loro
andare è frequente, groundless, se grondano, pensando
che nulla sia dovuto e mai se poi ritornano, ouverture,
lasciati aperti a senso nel denaro, che dona loro, quando
questo potrebbe avrebbe fine: che non ci sia ritegno
dove tutto è dato per dovuto. credono il, non credono il,
sono contratti, contras per i colpi di chi non può reagire:
andranno avanti. c’è solo fango ovunque, e loro sanno. 

lunedì 21 gennaio 2013


daniele bellomi - mantica (i)


bias, latenza che si tiene di cordata, scarto fissile
per sempre esausto, sistema ottico che sovrascrive
il conto dei secondi, costo che sarà soltanto resto
in posizione dominante, vita a fine corsa e relegata
a norma distorsiva del campione, ciclo per colpire
il corso degli eventi, spinta in crescita, danno
che può toglierti da dove sei per risalire, fondo
rigido e violato nella cassa per contatto, scusa
ulteriore, piano mediale del discorso, via separata
al primo solco di conversazione: via via dimenticare
la presenza di un solo corpo caduto per ciascuno