giovedì 22 settembre 2011


come se (i)

come se non ci fossero più neanche gli alberi ammassati dai tagli
nella piega portata dietro dalle mani per anni e infissi staccati
che ricordano la polvere a cui sono grate le cose eppure non sono

se non si dimenticano a immagine e somiglianza di una piena
dell'acqua che arriva e in cui la secca prende al collo stringendosi
al posto dell'ispezione trasparente che domani non rimargina

3 commenti:

  1. ti ringrazio, fabio. colgo l'occasione per dire lo stesso dei tuoi "cinque paragrafi [nelle cuoia del toro]", indubbiamente degni dell'autore in dedica, e rilanciare sull'ebook "la testa", di qualche mese fa (su cui avevi assicurato, da qui non si scappa, che avresti "portato la testa"), per vedere se in questi lidi la possibilità di aizzare discussioni è stata tramortita dal posting serrato pre-vacanze o magari bisogna solo attendere un po' (ore, giorni, mesi, anni)...

    d.b.

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  2. ringrazio io te, Daniele, e ne aggiungo di nuovi (plausi) per l'e-book gammmico e soprattutto per il testo del 2010 da poco postato; sono sempre abbastanza strabiliato dalle cose che leggo qui, tue e di Manuel, e, seppure l'età non sia roba da aggiungere o togliere di per sé valore alle scritture, non nascondo che collabora al "cazzo che roba!" generale, e che a tratti mi imbacucca (= fa sentire un vecchiaccio) a soli 25 anni.

    in effetti il posting serrato, nella galassia di blog a posting serrato, non aiuta a fermarsi e a discutere. però non scappo e tornerò su La testa e su altre cose, appena mi sciolgo da un periodo (dicesi "di merda") che per ora pare inarrestabile. se non ti spiace, utilizzerò per questo la tua mail (quale deduco dal gruppo google di eexxiitt).

    un saluto, intanto

    f.

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