giovedì 12 gennaio 2012


Mila(no), 16 gen. (naio) 20('12): d.b. e m.m. a Reading Non Assertivo - Nuova Prosa, Libreria Popolare di via Tadino 18, h. 21.00


5 commenti:

  1. ed i pareri sui reading nello zibaldone, sorpassati? che rimarcare la non-assertività peggiora pure la posizione

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  2. è anche vero che, se bisogna sempre stare lì, a pensare chiose appropriate che consentano di non fare torti a qualche grande della nostra storia letteraria, non si discute e non se ne esce davvero più.
    sinceramente non mi ricordo il passo e non mi dispiacerebbe una qualche citazione, però credo che la rievocazione autoriale, accoppiata al concetto di non-assertività, sia un po' fuori tempo massimo oltre a mancare il centro del problema. in più, ciò che frena dal dichiarare sorpassato qualcosa è il non sentirsi all'altezza, il rischio di sfigurare. se mai fossero, sarebbero pareri su problemi diversi dai nostri, anche passando in rassegna tutta la gamma interpretativa. non riesco a credere, mi spiace, alla validità categorica per affinità di un assunto, sia stato scritto ieri o nell'ottavo secolo avanti Cristo.

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  3. il passo è stato recentemente impiegato su blanc de ta nuque (http://golfedombre.blogspot.com/2011/12/leopardi-e-le-letture-pubbliche.html), questa è l'unica ragione per cui phoebus lo conosce. superfluo precisare che la non assertività inficia tua mamma, phoebus.

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  4. daniele, la mia critica non voleva essere un invito al confronto con leopardi. ho citato quel passo ritenendolo abbastanza conosciuto da sollevarmi dalla necessità di ripeterne il contenuto. volevo semplicemente chiedere il vostro parere sull'ambizione al pascolo - come nei reading. rimarcando che la nota di non assertività mi sembra più che altro una paraculata evitabile.

    manuel, ho letto lo zibaldone quest'autunno, credo che daniele ne sia pure al corrente. inoltre cosa non è brutto quel blog. e per favore, se trovi davvero mia madre inficiata, smettila di frequentarla. (bacini)

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  5. phoebus, non vorrei risultare poco propenso alla discussione, ma la nota di non-assertività 1) non è una paraculata, anche perché questo blog, fosse anche il più brutto della sotto-storia dei blog letterari in italia, non presenta nulla della paraculaggine che imperversa in giro per i molti blog in cui un lettore di poesia può imbattersi e 2) non è una nota "a nostra discolpa", ma una questione ben precisa, che non ci siamo inventati noi ma ha a che vedere con l'area della scrittura di ricerca in italia e non solo, e che mette in una posizione chiara e definita chi decide di porre la stessa attenzione che poniamo noi alla produzione del testo e alle dinamiche autoriali.
    ho riletto poi il passo di Leopardi tramite blanc de ta nuque. non ti sorprenderò se ti dico che ha perfettamente ragione. mi piacerebbe, però, che una lettura contemporanea venisse considerata come tale: non perché non esistano a oggi gli equivalenti dei salottini-bene, le donnette a ventaglio, gli adulatori annoiati, gli scrittori leggenti (male oggi come allora) e ammorba(n)ti; ma perché non esistono solo le letture fiume, ma anche le letture brevi, alternate, attive, discutibili se vuoi, come lo è stata quella dell'altra sera in Via Tadino. Tu giri Leopardi, io giro Lukacs: le estetiche gnoseologiche servono, a maggior ragione, nel momento di una fruizione orale. è facile rifornirsi di pappe precotte e poi fare ciceroniana ammenda dell'irrisione. spiace per i teoreti della parola scritta e riscritta (-fritta), spiace dover utilizzare le matrici dell'oralità in funzione ideologica, ma spiace anche che una lettura da cinque e cinque minuti a testa possa prevedersi noiosa e integral allo status quo del brutto.

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