cari amici, da oggi vi spiegherò la Parola: in altre parole, non parole qualsiasi ma parole poesia. vi illustrerò il vero e profondo senso del cristianesimo e badate che sono serio. non è una critica al cristianesimo la chiesa cui batto cinque, sono ok, apposto, se dovessi scegliere tra la verità e cristo: cristo, senza esitazione; è una cosa che gli adolescenti eventualmenti magari muoiono.
POESIA DI DIO NUMERO 1:
dio vuole la città del diavolo si chiama ERASMUS / vuole anche che se hai 15 anni o 14 o 16 anche possibilmente muori, possibilmente tramite motorino e asfalto / dio ti brucia le capanne sulla spiaggia vida loca / inoltre gli piacerebbe se ibiza viene usata per i test nucleari potentissimi / ma forse è già così infatti la gente dentro ibiza presenta / malformazioni e ritardi e infradito
mercoledì 29 agosto 2012
plan de clivage (sul web)
m.m. - http://golfedombre.blogspot.com/2011/04/una-proposta-editoriale-manuel.html (otto testi. con un'introduzione di Stefano Guglielmin)
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su gammm:
d.b. - http://gammm.org/wp-content/uploads/2007/02/D.Bellomi_-Per-forza-di-cose.pdf (ebook HGH, scritture non narrative)
m.m. - http://gammm.org/wp-content/uploads/2011/08/m_micaletto__a_vario_titolo.pdf (ebook HGH, scritture non narrative)
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su issuu:
d.b. - http://issuu.com/plandeclivage_b/docs/la_testa__2011_ (otto testi. ebook #01, éditions de cassure, digiciclostilato in proprio)
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su lettere grosse:
d.b. - http://letteregrosse.blogspot.it/2011/12/05.html (un testo nel quinto draft)
m.m. - http://letteregrosse.blogspot.it/2012/07/06.html (un testo nel sesto draft)
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su nazione indiana:
m.m. - http://www.nazioneindiana.com/2011/09/26/compendio-minimo-della-sproporzione/ (una, due. prosa e poesie)
d.b. - http://www.nazioneindiana.com/2011/10/04/poesie-prose-altre/ (otto, tre, uno. poesie e prose)
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su niederngasse:
d.b. - http://niederngasse.it/200/archivio/bellomi-daniele (quattro testi. non impaginabili senza oscillazioni)
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su rebstein:
d.b. - http://rebstein.wordpress.com/2012/05/24/classi-di-resistenza/ (tre testi in anteprima e un .pdf)
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d.b. - http://cepollaro.splinder.com/post/24986973 (otto testi, anche nel link a NI)
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su poetarum silva:
d.b. - http://poetarumsilva.wordpress.com/2012/05/04/poesie-di-daniele-bellomi-2/ (cinque poesie e una prosa)
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su poetarum silva:
d.b. - http://poetarumsilva.wordpress.com/2012/05/04/poesie-di-daniele-bellomi-2/ (cinque poesie e una prosa)
sabato 25 agosto 2012
shifting (2012)
parlano di lacca, lashes,
innesti nella cute, intercettati,
ti hanno detto: sono giorni. scordano tentacoli all’esterno,
le ventose: ai tavoli rimane qualcosa da pagare. domandi
se proprio non gli riesce, o se è per altro che ti hanno
lasciato,
poi provi nuovi
accostamenti, connettori, valvole al red
shift
del tuo domani. somigliano alle protesi, se guardi indietro
poi giù, la palpebra lì in basso, dove il testo perde i
pezzi,
restituisce parti, porzioni cedevoli, coscienze che rientrano
alla base cranica, al fissaggio delle extension dove il tempo
è valutato come merce, doppia i poli, le punte. ti rendi
conto che sei fuori tratta, ordinazione, che il mondo può
ispessirsi fuori dalle cornee. tutto può virare nel pigmento,
poi cendre, richiedilo
appena prima che si incendi. resti
se puoi prendere, comprare un centro errato, un’opinione.
pensi dopo a quello che potrai volere, valuti
ricostruzioni
senza eventi: poi, per farti vendicare, impalchi il make-up.
martedì 21 agosto 2012
eexxiitt: d. bellomi per eexxiitt : holy days - #03
eexxiitt: d. bellomi per eexxiitt : holy days - #03: i monaci vestiti. i monaci vestiti: si definiscono – sono così, non chiedono esattezza. a cosa porta il migrare, c'è termine, di ogni – si...
lunedì 20 agosto 2012
combustion (2012)
os,
che poi si ossida, declina, torna in bocca, resta
senza peso, riposa e appare netta: è leu, si arrotola
nei manes, distribuisce il
seme non rimasto, chiama
aiuto, risuona con, riposta,
consona alle proprie quote,
varcando il fiato della
rimanenza: vuole e si registra,
ripete la stessa frase, risuona
con: tracciante: segnale.
forse aiuterà l'acustica,
claustra, qualcosa
brucia
nell'angusto ma
niente se ne va, se poi continua, ritorna
per eccesso, aria
nello sfiato. non sarò bravo declinando
il termine, portandolo
da solo a capo, nella testa, provando
un'altra
volta, un altro test.
dico: manchi. se lo dico
risuona
con: tracciante, scambio inerte, riconoscimento
del
segnale. penso che non sarò mai abbastanza bravo
con
le mie macerie. non posso dirle da solo, riaverle
come
stato di una nuova guarigione, viste sul nastro
mentre
parlo. non ho deciso ciò che torna indenne: quello
che risuona all'interno, risuona con: collisione, materia
che vaga verso il nihil,
varia nella resistenza degli oggetti,
viene stesa per se stessa,
si organizza in
costruzione
di una macchina. non è uguale dopo os,
particola lanciata
verso il cerchio, attesa delle mie
macerie dentro al taglio
nella gola. un nodo
permeato all'esistente, questa voce
trattenuta, imposta, tenuta in conto. non sarò immune,
non proverò lo sguardo verso il nome, quel luogo
che risuona, che è l'esterno, circolare verso il battito,
stent, annesso all'epicentro, la calma dentro al muscolo,
che perde, ritorna ad ostruirsi. questo risuona con:
tracciante: segnale: pulsazione che ti
aspetta, esausto,
in os, creando affollamenti, adesso, nella strage: non sarò
mai bravo a separare il
replicante, il replicante: tracciano
fasci precisi, linee dalla
corda principale, vibrazioni
raccolte mentre
nuoti, ricordando il sangue in posizione,
portato a
termine, disposto nei dintorni, ventilato, via
nel sogno.
non sarò bravo a guardare le mie macerie
con
l'intenzione di sbagliare il punto, l'asse di una nuova
convergenza, raggiunto
dove è stanco, dove si cade
in errore, al tempo di riposizione, che riporta, compone,
risuona come ciò che è stato e che non era: tracciante
che si
impone di restare. dico: manchi, e questo
risuona
con: tracciante: segnale di os,
di quella voce
che prepara
a non varcare ciò che resta, pensarci bene.
decido nelle mie macerie. resto, è per tagliare il fuoco.
venerdì 10 agosto 2012
daniele bellomi - s.n.r. (ii) (2012)
volta, se è ciò
che si organizza ad arrivare nell’altrove.
giunge finalmente alla
propria luce, raggiunge il livello
superiore di un conflitto non ancora combattuto, distanza
ancora in corso fra le parti, e poi percorsa nel quadro
generale di una perdita
avvenuta, in corpo, nelle masse
che stendono incroci sulla pelle, tessuto che si somma
al tempo, scopre la cassa e torna nella mente, certifica
un modo univoco per darsi colpe, tornare, poi mortificare
il tutto quando è a terra, dichiarato irraggiungibile. resta
in
movimento, sa bene che non può più verificarsi, lasciare
campo alla
frequenza, ai varchi fatti al τέμενος dei capi
o dei
regnanti, il vertice scoperti delle valli, del rift, a fossa,
nel forse che è una minima porzione, che chiede la propria
buca come segno di un vuoto impermanente, che insidia
fino al dubbio, all'argine che infossa il termine, il fatto
esatto e cellulare che propone il divenire delle nascite,
le ripropone in tagli, rese semplici, più forti e nelle mani.
sulle due volte qualcuno può lasciare, sulla terza poco
meno che venire in nota, in centro a ciò che è costellato,
preso se è centrale, consegna all’idrogeno, identificazione
di un problema nel percorso dentro ai nervi, potendo
collassare dentro ai parsec. il corso è interazione, luce
che ricorda un mondo regolare, che appena l'attraversa
giovedì 9 agosto 2012
s.n.r. 185 (i)
volta, che contrae la sistole dei nodi, costruita dove
non si può, dove non c'è l'arcosecondo, la recisione
vibrata che scocca dentro non-storie di anni più isolati:
è δια, che si dilata, prova lo iato, che non accenta, stola
che conserva, porta il gesto e il grado in cui si accetta
o rappresenta l'esistente senza uscita, mediato nella scena
di traverso: volta in tre, classe di luce, mappa al secondo
del processo quasi-radiale che portano le strade, quella
di lui e del maggiore, prima fratello, ombra, preposizione,
trovato appena esploso dall'interno, ancora adesso a muro
di ventre rivoltato, nel turno nascosto, che si apparta,
porta il termine, la forza, di distesa che resiste mentre
muove, radente se poi muore, sfiora il corto della lama.
sarà un taglio, a duello se può uccidere, tiro che rimane,
deflusso nel ristretto, sceso, periodico di questa linea
trasversale che ora sversa, resa facile per nota o nell'attesa
che ora apre, volta sola per non deflagrare, che accade
nel mezzo della chioma, testa che si espande, κομήτης,
che cresce perché rimasta a crudo, denudata, vista da destra,
collapsar, tentata a qualche blocco di distanza, che è sosta,
apertura che si ferma, se è selce o se è da sola, del mare
mercoledì 1 agosto 2012
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