lunedì 20 agosto 2012


combustion (2012)



os, che poi si ossida, declina, torna in bocca, resta
senza peso, riposa e appare netta: è leu, si arrotola 
nei manes, distribuisce il seme non rimasto, chiama 
aiuto, risuona con, riposta, consona alle proprie quote, 
varcando il fiato della rimanenza: vuole e si registra, 
ripete la stessa frase, risuona con: tracciante: segnale. 
forse aiuterà l'acustica, claustra, qualcosa brucia 
nell'angusto ma niente se ne va, se poi continua, ritorna 
per eccesso, aria nello sfiato. non sarò bravo declinando 
il termine, portandolo da solo a capo, nella testa, provando
un'altra volta, un altro test. dico: manchi. se lo dico
risuona con: tracciante, scambio inerte, riconoscimento
del segnale. penso che non sarò mai abbastanza bravo
con le mie macerie. non posso dirle da solo, riaverle
come stato di una nuova guarigione, viste sul nastro
mentre parlo. non ho deciso ciò che torna indenne: quello
che risuona all'interno, risuona con: collisione, materia 
che vaga verso il nihil, varia nella resistenza degli oggetti, 
viene stesa per se stessa, si organizza in costruzione 
di una macchina. non è uguale dopo os, particola lanciata 
verso il cerchio, attesa delle mie macerie dentro al taglio 
nella gola. un nodo permeato all'esistente, questa voce 
trattenuta, imposta, tenuta in conto. non sarò immune,
non proverò lo sguardo verso il nome, quel luogo 
che risuona, che è l'esterno, circolare verso il battito, 
stent, annesso all'epicentro, la calma dentro al muscolo, 
che perde, ritorna ad ostruirsi. questo risuona con: 
tracciante: segnale: pulsazione che ti aspetta, esausto, 
in os, creando affollamenti, adesso, nella strage: non sarò 
mai bravo a separare il replicante, il replicante: tracciano 
fasci precisi, linee dalla corda principale, vibrazioni 
raccolte mentre nuoti, ricordando il sangue in posizione, 
portato a termine, disposto nei dintorni, ventilato, via 
nel sogno. non sarò bravo a guardare le mie macerie 
con l'intenzione di sbagliare il punto, l'asse di una nuova 
convergenza, raggiunto dove è stanco, dove si cade 
in errore, al tempo di riposizione, che riporta, compone, 
risuona come ciò che è stato e che non era: tracciante 
che si impone di restare. dico: manchi, e questo 
risuona con: tracciante: segnale di os, di quella voce 
che prepara a non varcare ciò che resta, pensarci bene. 
decido nelle mie macerie. resto, è per tagliare il fuoco.

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